venerdì 28 gennaio 2011

Nebida Un tributo per ricordare Rosina Carta, ultima minatrice morta a 97 anni



Vedi le fotoRosina Carta, la regina delle miniere, riposerà nel cimitero di Nebida. Stasera le ceneri della cernitrice verranno tumulate nel cimitero della frazione di Iglesias come aveva chiesto. La commemorazione inizierà alle 15 al Belvedere dove alcune delle associazioni della Consulta del parco geominerario le dedicheranno un tributo: «La ricorderemo all'Oasi», spiega Giampiero Pinna, presidente dell'associazione Pozzo Sella.
Zia Rosina era nata a Buggerru nel 1913. Ai giochi dell'infanzia aveva detto addio presto, lo racconta ancora un documentario girato da Gianluca Medas sulla storia della donna: già a otto anni partecipava al lavoro del padre nella miniera di Masua. Il suo compito era sistemare la dinamite nelle gallerie e, in particolare, la sua mansione era preparare le micce.
Qualche anno più tardi diventò cernitrice. Nelle miniere era il lavoro cui più comunemente erano destinate le donne.
Nell'industria mineraria si lavorava in équipe, non c'erano solo i minatori che andavano a scovare galena nelle profondità della terra: il minerale, una volta estratto, per essere utilizzato andava ripulito. La selezione era un'attività tutta femminile: Rosina Carta la svolgeva a Monteponi, dove doveva separare con una mazza lo sterile dalle parti che si sarebbero poi unite agli scarti e caricarlo nei vagoni. All'epoca, fra binari e badili si girava a piedi nudi.
A 26 anni si sposò. Lasciò il lavoro ma non le miniere: anche il marito Francesco era minatore.
A 80 anni, Rosina ha partecipato alla battaglia per l'istituzione del Parco geominerario.
MIRIAM CAPPA
 
 

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